
Scritta secoli fa, la famosa riflessione attribuita a Socrate continua a colpire per la sua semplicità. È una di quelle idee che non hanno bisogno di grandi spiegazioni: basta leggerla per sentire che tocca un punto vero, qualcosa che riguarda tutti. In poche parole mette in luce quanto sia facile credere di sapere tutto e quanto, invece, sia utile restare aperti e curiosi.
Nel suo celebre pensiero, “L’unica vera saggezza è sapere di non sapere nulla”, c’è un invito chiaro: riconoscere i propri limiti è il primo passo per capire meglio il mondo. Non è un invito al disinteresse, ma un modo per ricordare che nessuna persona possiede tutte le risposte. Chi accetta questa idea si apre alla scoperta e mantiene la mente libera dai pregiudizi.
Parlando dell’autore, vale la pena ricordare che Socrate non ha lasciato scritti. Le sue idee ci sono arrivate attraverso i testi di altri pensatori, tra cui Platone. La sua forza stava nel fare domande semplici ma profonde, capaci di mettere in crisi certezze che sembravano intoccabili. È proprio questo atteggiamento a rendere la sua frase ancora così attuale.
Oggi quel pensiero può servire come piccolo richiamo quotidiano: chi crede di sapere già tutto spesso resta fermo, mentre chi mantiene un po’ di umiltà può capire molto di più. Alla fine, ammettere di non sapere non è un limite, ma una scelta intelligente.





