
A volte si tende a pensare che l’errore sia una sconfitta, qualcosa da evitare a ogni costo. Eppure, se si guarda ai propri percorsi, ci si accorge che gli sbagli hanno aperto strade che prima non si vedevano. Sono tappe naturali di chi cerca di fare passi nuovi, anche piccoli, e di chi prova a capire meglio se stesso e ciò che lo circonda.
Albert Einstein riassunse questa idea in una frase che continua ad avere forza ancora oggi: “Chi non ha mai commesso un errore, non ha mai provato nulla di nuovo”. È un messaggio chiaro: chi resta fermo per paura di sbagliare finisce per chiudersi ogni spiraglio di crescita. L’errore, visto così, smette di essere un fallimento e diventa un normale passaggio di chi tenta qualcosa che esce dalla solita routine.
La forza di questa citazione nasce anche dalla vita del suo autore. Einstein costruì le sue idee più famose andando controcorrente, mettendo in discussione teorie ritenute solide. Non lo fece con leggerezza, ma con curiosità e pazienza, accettando che il percorso verso una scoperta fosse pieno di tentativi incerti. La sua storia ricorda che nessuno arriva a intuizioni nuove seguendo una linea sempre dritta.
Oggi, nel piccolo o nel grande, vale lo stesso per tutti. Provare qualcosa richiede un pizzico di coraggio, ma è spesso l’unico modo per capire davvero dove si può arrivare. E quando si inciampa, non è la fine: è il segno che si sta muovendo qualcosa, che si sta cercando una strada che abbia un senso anche per il futuro.

