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Poesie sui Sogni: le 15 più belle e delicate

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Ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2023
Di: Frasi Mania
Poesie sui Sogni

I sogni si dividono fondamentalmente in due categorie: quelli che facciamo a occhi aperti e quelli che facciamo di notte, a occhi chiusi. Se i primi sono l’equivalente di desideri concreti, i secondi ci portano in mondi inconsci e segreti.

In entrambi i casi, però, i nostri sogni rappresentano qualcosa di noi stessi che portiamo sempre dentro al nostro cuore.

Qui di seguito le più belle poesie sui sogni che ci porteranno non solo in atmosfere magiche e oniriche, ma che ci insegneranno anche qualcosa sulla vita. Eccole!

Poesie sui sogni

Argomenti:

Tenetevi stretti i sogni
(Langston Hughes)
Tenetevi stretti ai sogni
perché se i sogni muoiono
la vita è un uccello con le ali spezzate
che non può volare.
Tenetevi stretti ai sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.

Ho vissuto alla velocità dei sogni
(Nazim Hikmet)
Ho vissuto alla velocità dei sogni
Tra sfavillanti scintille
Ho piantato un albero di susine
Ne hanno assaggiato i frutti
Meno male che ho amato la tristezza
Soprattutto la tristezza che c’è nell’occhio delle pietre
Del mare dell’essere umano
E ho amato la gioia improvvisa
Meno male che ho amato la pioggia
Meno male che sono stato in carcere
Ho amato l’irraggiungibile
In tutte le mie nostalgie
Meno male che ho amato il ritorno.

Carpe Diem
(Walt Whitman)
Goditi la giornata,
non lasciarla finire senza crescere un po’.
Senza essere stato felice, senza aver nutrito i tuoi sogni.
Non essere sopraffatto dallo scoraggiamento.
Non permettere a nessuno di negarti il diritto di esprimerti, il che è quasi un dovere.
Non abbandonare il tuo entusiasmo per rendere la tua vita straordinaria.
Non mancare di credere che le parole e la poesia possano cambiare il mondo.
Perché qualunque cosa accada, la nostra essenza rimarrà intatta.
Siamo esseri umani pieni di passioni.
La vita è deserto e oasi.
Ci abbatte, ci fa male, ci insegna, ci rende protagonisti della nostra storia.
Anche se il vento soffia contro, il potente lavoro continuo. è possibile cambiare una stanza.
Non smettere mai di sognare, perché solo nei sogni l’uomo può essere libero.
Non cadere per il peggiore degli errori: il silenzio.
La maggior parte delle persone vive in un silenzio terribile. Non rassegnarti e non fuggire.
Valorizza la bellezza delle cose semplici, se riesci a fare belle poesie, su piccole cose.
Non attirare le tue convinzioni.
Tutti abbiamo bisogno di essere accettati, ma non possiamo remare contro noi stessi.
Trasforma la tua vita in un inferno.
Goditi il panico che ti fa avere una vita.
Prova a viverlo intensamente senza mediocrità.
Pensa a te stesso come futuro e affronta il compito con orgoglio e senza paura.
Impara dalle esperienze di coloro che hanno vissuto prima di te e possono insegnarti.
Non permettere che la vita passi senza aver vissuto!

La Tabaccheria
(Fernando Pessoa)
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
Finestre della mia stanza,
della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.
Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
e non avessi altra fratellanza con le cose
che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
da dentro la mia testa,
e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell’avvio.
Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
alla Tabaccheria dall’altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.

Un Sogno
(Edgar Allan Poe)
In visioni di notturna tenebra
spesso ho sognato svanite gioie –
mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
m’ha lasciato col cuore implacato.
Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
per colui il cui sguardo si posa
su quanto a lui è d’intorno con un raggio
che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?
Quel sogno beato – quel sogno beato,
mentre il mondo intero m’era avverso,
m’ha rallegrato come un raggio cortese
che sa guidare un animo scontroso.
E benché quella luce in tempestose notti
così tremolasse di lontano –
che mai può aversi di più splendente e puro
nella diurna stella del Vero?

Un sogno onesto
(Guillaume Apollinaire)
Questo io sogno avere in casa mia:
una donna con un cervello,
un gatto che mi scivoli tra i libri,
amici sempre, in tutte le stagioni,
ché senza amici io non posso vivere.

Vi auguro sogni a non finire
(Jacques Brel)
Vi auguro sogni a non finire e la voglia furiosa di realizzarne alcuni.
Vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare.
Vi auguro passioni, vi auguro silenzi.
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e le risate dei bambini.
Vi auguro di rispettare le differenze degli altri, perché il merito e il valore di ognuno spesso è nascosto.
Vi auguro di resistere alla stagnazione, all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro, infine, di non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita, all’amore, perché la vita è una magnifica avventura e nessuno dovrebbe rinunciarvi, senza combattere una dura battaglia.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici, perché la felicità è il nostro vero destino.

Da “Ali sull’oceano”
(Peter O’Connor)
Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi sogni,
perché c’è un’unica creatura che può fermarti,
e quella creatura sei tu.
Non smettere mai di credere in te stessa e nei tuoi sogni.
Non smettere mai di cercare,
tu realizzerai sempre ogni cosa ti metterai in testa.

Non rifiutare i sogni in quanto sogni
(Pedro Salinas)
Non rifiutare i sogni in quanto sogni.
Tutti i sogni possono
esser realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è la pietra, quello è la pietra.
A correre nei fiumi non è un’acqua,
ma è un sognare, l’acqua, cristallino.
Maschera i propri sogni
la realtà e dice:
«Io sono il sole, i cieli, l’amore».
Mai però se ne va, mai si allontana,
se fingiamo che sia più d’un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è quel modo che l’anima
ha per non farsi mai sfuggire
quel che le sfuggirebbe se smettessimo
di sognare che è vero quello che non esiste.
Solo muore
un amore se non è più sognato
fatto materia e che si cerca in terra.

La notte è silenziosa
(Kahlil Gibran)
La notte è silenziosa
e nell’abito del suo silenzio
si nascondono i sogni.
La luna è spuntata
e per la luna occhi
che controllano i giorni.
O figlia dei campi,
vieni per visitare
la vigna degli innamorati.
Può darsi che spegneremo
con quel nettare
la scottatura degli amori.
Ascolta l’usignolo
dei prati fioriti,
che diffonde la sua musica
in uno spazio immenso, nel quale
le colline hanno soffiato
gli odori dei loro fiori!
O mia giovane, non temere
poiché le alte stelle
serbano i misteri,
e la nebbia della notte
in quella vigna ferace vela i suoi segreti.
Non temere la strega, essa dorme ubriaca
nella sua taverna magica
e il Re dei Ginn,
se passerà andrà via
poiché l’amore lo incanta.
Egli è innamorato come me,
come potrà svelare
i segreti del suo cuore?

Chi sogna di più?
(Fernando Pessoa)
Chi sogna di più, mi dirai
colui che vede il mondo convenuto
o chi si perse in sogni?
Che cosa è vero? Cosa sarà di più
la bugia che c’è nella realtà
o la bugia che si trova nei sogni?
Chi è più distante dalla verità
chi vede la verità in ombra
o chi vede il sogno illuminato?
La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?

Sogno
(Giovanni Pascoli)
Per un attimo fui nel mio villaggio,
nella mia casa. Nulla era mutato.
Stanco tornavo come da un viaggio;
stanco, al mio padre, ai morti, ero tornato.
Sentivo una gran gioia e una gran pena,
una dolcezza ed un’angoscia muta.
“Mamma?”. “È là che ti scalda un po’ di cena”.
Povera mamma! e lei, non l’ho veduta.

Sonetto 43
(William Shakespeare)
Quanto più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perché per tutto il giorno guardano cose indegne di nota;
ma quando dormo, essi nei sogni vedono te,
e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell’oscuro.
Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,
quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
quando ad occhi senza vista la tua ombra così splende!
Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
guardando a te nel giorno vivente,
quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa!
Tutti i giorni sono notti a vedersi, finché non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.

I delfini
(Silvina Ocampo)
I delfini non giocano tra le onde
come la gente pensa.
I delfini si addormentano andando a fondo.
Cosa cercano? Non lo so.
Quando toccano il fondo
si svegliano all’improvviso
e risalgono perché il mare è molto profondo
e quando salgono cosa cercano? Non lo so.
E vedono il cielo e gli ritorna il sonno
e di nuovo scendono addormentati,
e ancora toccano il fondo del mare
e si svegliano e riprendono a salire.
Così sono i nostri sogni.

Turbato da un sogno
(David Herbert Lawrence)
E la luna quella
alla finestra, tanto grande e rossa?
Nella stanza nessuno?
Nessuno vicino al letto?
Ascolta; palpitano
i suoi passi giù per le scale
…o ai vetri è un battito d’ali?
Lei un momento fa
sulla bocca mi baciava calda:
calda come la luna nel sud
quando splende rossa,
la luna che da abissi lontani
segnò quei due baci.
E la luna ora va
rannuvolandosi, ha frainteso!
Così giù nel mio sangue lenti
affondano i miei baci, presto
restando sommersi.
Non ci siamo capiti.

I sogni di un bambino
(Antonio Machado)
C’era un bambino che sognava,
un cavallo di cartone.
Aprì gli occhi il bimbo
e più non vide il cavallino,
un cavallino bianco.
Il bimbo tornò a sognare;
per il crine l’afferrava…
Ora non mi sfuggirai!
Appena l’ebbe afferrato,
il bimbo si svegliò.
Aveva chiuso il pugno.
Il cavallino volò!
Serio serio restò il bimbo
pensando che non è vero
un cavallino sognato.

Il sogno
(John Donne)
Per nessun altro, amore, avrei spezzato
questo beato sogno.
Buon tema per la ragione,
troppo forte per la fantasia.
Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia
tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.
Tu così vera che pensarti basta
per fare veri i sogni e storia le favole.
Entra tra queste braccia. Se ti sembrò
più giusto per me non sognare tutto il sogno,
ora viviamo il resto.

Un sogno dentro un sogno
(Edgar Allan Poe)
Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient’altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno.
Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
E io piango – io piango!
O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
O Dio! Mai potrò salvarne
almeno uno, dall’onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno?

Sogno
(Rainer Maria Rilke)
lo penso: e vedo (o sogno)
un piccolo villaggio, una gran pace:
dentro, un cantar di galli.
E il piccolo villaggio si smarrisce
in un fiaccar di neve.
Entro il villaggio in abito da festa
una casetta bianca.
Furtiva accenna una testina bionda
tra le cortine mosse.
Schiudo la porta; e i cardini, stridendo,
chIedono fiochi aiuto.
Poi, nella stanza, un timido e sommesso
profumo di lavanda.

Il sogno
(Robert Louis Stevenson)
A me succede che per tutto il giorno
in casa resto con la famiglia intorno;
ma ogni notte lontano posso andare,
nel paese dei sogni per sognare.
Esploro quella terra sconosciuta
dove nessuno mi vede o m’aiuta.
Il sogno mi porta in riva ai torrenti
o tra le montagne percosse dai venti.
Ho tante cose strane da guardare
e tante cose buone da mangiare.
E quante volte mi sono spaventato!
Ma poi mi sono sempre risvegliato.
Di giorno invece è proprio impossibile
trovare quel paese invisibile.
E nessuno mi fa riascoltare
la musica che mi ha fatto sognare.

Dì, ti ricordi dei sogni?
(Pedro Salinas)
Di’, ti ricordi dei sogni?
quand’erano proprio lì,
davanti?
Che distanza, in apparenza,
dagli occhi!
Sembravano alte nuvole,
fantasmi senza un appiglio,
orizzonti irraggiungibili.
Ora guardali, con me,
eccoli dietro di noi.
Se erano nuvole,
siamo su nuvole più alte.
E se orizzonti, lontani,
ora per vederli,
bisogna voltar
la testa perché li abbiamo passati.
Se erano fantasmi,
senti
sulle palme delle mani,
sulle labbra,
quell’orma ancora calda
dell’abbraccio
in cui smisero di esserlo.
Ci troviamo all’altro lato
di quei sogni che sogniamo,
da quel lato che si chiama
la vita che si è compiuta.
E ora,
da tanto aver realizzato
il nostro sognare,
il nostro sogno è in due corpi.
E non bisogna guardarli,
senza che uno veda l’altro,
da lontano, dalle nuvole,
per ritrovarne altri nuovi
che ci spingano alla vita.
Guardandoci faccia a faccia,
vedendoci nel già fatto
sboccia
da quelle gioie compiute
ieri, la gioia futura
che ci chiama. E un’altra volta
la vita si sente un sogno
tremante, ed appena nato.

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