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Filastrocche sull’estate (in rima e per bambini)

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Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Filastrocche sull'Estate

L’estate è una stagione molto amata dai bambini anche solo perché per molti significa vacanze, mare, belle giornate e niente scuola.

Tanti sono i motivi per festeggiarne l’arrivo con delle belle filastrocche pensate proprio per la scuola primaria e per l’infanzia.

Qui di seguito le più belle filastrocche sull’estate da insegnare ai bambini per passare un po’ di tempo in allegria. Eccole!

Filastrocche sull’estate

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  • Calda estate tutta d’oro
    Calda estate tutta d’oro,
    che cos’hai nel tuo tesoro?
    Pesche, fragole, susine,
    spighe e spighe senza fine;
    prati verdi e biondi fieni,
    lampi, tuoni e arcobaleni;
    giorni lunghi, notti belle
    con le lucciole e le stelle.
  • Filastrocca vola e va
    (Gianni Rodari)
    Filastrocca vola e va
    dal bambino rimasto in città.
    Chi va al mare ha vita serena
    e fa i castelli con la rena,
    chi va ai monti fa le scalate
    e prende la doccia alle cascate…
    E chi quattrini non ne ha?
    Solo, solo resta in città:
    si sdrai al sole sul marciapide,
    se non c’è un vigile che lo vede,
    e i suoi battelli sottomarini
    fanno vela nei tombini.
    Quando divento Presidente
    faccio un decreto a tutta la gente;
    “Ordinanza numero uno:
    in città non resta nessuno;
    ordinanza che viene poi,
    tutti al mare, paghiamo noi,
    inoltre le Alpi e gli Appennini
    sono donati a tutti i bambini.
    Chi non rispetta il decretato
    va in prigione difilato”.
  • Filastrocca dell’estate
    Ecco qui la filastrocca
    da cantarsi tutti in coro
    quando luccica la falce
    nel pianoro
    e l’acciaio taglia l’oro.
    Filastrocca,filastrocca,
    reca tu la fresca brocca
    che disseti il mietitore
    e rinsaldi il suo fervore!
    Oh che dolce e buon sapore,
    anche l’acqua
    per chi opera e raccoglie
    in mannelli,
    in fastelli,
    de la terra il dolce dono!
  • Vacanza
    (Lina Schwarz)
    La scuola è vuota, i bimbi andati via,
    i finestroni chiusi, i banchi all’aria.
    In un canto una scopa solitaria
    riposa, dopo fatto pulizia.
    Solo un sommesso pigolìo d’uccello
    rompe il silenzio dei deserti androni;
    e nel cortile, liberi e padroni,
    fanno vacanza i gatti del bidello.
  • Estate
    (Salvatore Quasimodo)
    Cicale, sorelle, nel sole
    con voi mi nascondo
    nel folto dei pioppi
    e aspetto le stelle.
  • Io sono Giugno
    Io sono Giugno che mieto il grano,
    io mieto al monte, alla valle e nel piano:
    e con fatica e con sudore
    da poverello mi faccio signore.
    Io porto lucciole, mosche e cicale
    e a San Giovanni la notte che sale,
    San Barnaba e San Vito vien dietro
    e ai ventinove San Paolo e San Pietro.
  • Io sono Luglio
    Io sono Luglio che aspetta il villano,
    che vuol trebbiare e rimettere il grano:
    porto col sole il vaglio e il forcone,
    e per spulare, il vento Aquilone.
    E porto il caldo del Solleone,
    la zucca al porco, al ghiotto il melone
    e il grande fuoco che Cirillo mena
    spengon Sant’Anna e la Maddalena.
  • Io sono agosto
    Io sono agosto e sono il più galante,
    asciugo i fossi e taglio le piante:
    se non avessi già il campo vangato
    sarei da tutti poltrone chiamato.
    Porto le more e le notti belle,
    a San Lorenzo il pianto di stelle
    e per l’Assunta piccioni arrosto,
    perdo la rondine il dì di San Rocco.
  • Che fa il sole
    (Arpalice Cuman Pertile)
    “Dimmi, bel sole”
    chiede il bambino
    “che fai levandoti
    presto al mattino?”.
    Risponde il sole:
    “Spengo le stelle,
    che della notte
    sono le fiammelle.
    Fasci di rose
    spargo sul mare,
    tutta la terra
    vado a destare.
    Bacio coi raggi
    fiori e uccellini,
    batto ai balconi,
    sveglio i bambini.
    Essi vorrebbero
    sempre dormire:
    furbetti, fingono
    di non sentire.
    E poi mi pregano:
    “Lasciamo qui!”.
    Ma i galli cantano:
    “Chicchirichì!”.
  • Farfalle e fiori
    (Lina Schwarz)
    Son le farfalle fiori svolazzanti,
    e i fiori farfallette imprigionate.
    Gli uni e le altre, al finir dell’estate,
    racchiudono nei semi i loro incanti.
    E dove mai gli restano i bei colori?
    Dentro gli occhi degli uomini e nei cuori.
  • Il Paese delle Vacanze
    (Gianni Rodari)
    Il Paese delle Vacanze
    non sta lontano per niente:
    se guardate sul calendario
    lo trovate facilmente.
    Occupa, tra Giugno e Settembre,
    la stagione più bella.
    Ci si arriva dopo gli esami.
    Passaporto, la pagella.
    Ogni giorno, qui, è domenica,
    però si lavora assai:
    tra giochi, tuffi e passeggiate
    non si riposa mai.
  • Vieni giugno
    Vieni giugno tutto d’oro!
    Che cos’hai nel tuo tesoro?
    Pesche, fragole, susine,
    spighe spighe senza fine;
    prati verdi, biondi fieni,
    lampi, tuoni, arcobaleni;
    giorni lunghi, notti belle,
    con le lucciole e le stelle.
  • Estate
    Fiore d’Estate,
    con il sorriso
    dei tuoi bei colori
    rallegri dei bambini
    tutti i cuori.
    Onda del mare
    che lentamente
    la barchetta culli,
    ridi con mille spruzzi
    tra i fanciulli.
    Cima del monte,
    dalla sorgente
    l’acqua limpida ruscella;
    e la montagna
    è tutta verde e bella.
  • La conchiglia marina
    (Salvatore Quasimodo)
    O conchiglia marina, figlia
    della pietra e del mare biancheggiante,
    tu meravigli la mente dei fanciulli.
  • Che cattivo gusto
    Che cattivo gusto
    sotto il sol d’Agosto
    far tanto trambusto
    per aver un posto.
    Chi arriva e non riparte
    di viaggiare ignora l’arte.
  • Filastrocca del mese di giugno
    (Gianni Rodari)
    Filastrocca del mese di giugno,
    il contadino ha la falce in pugno:
    mentre falcia l’erba e il grano
    un temporale spia lontano.
    Gli scolaretti sui banchi di scuola
    hanno perso la parola:
    apre il maestro le pagelle
    e scrive i voti nelle caselle…
    “Signor maestro, per cortesia,
    non scriva quel quattro sulla mia:
    Quel cinque, poi, non ce lo metta
    sennò ci perdo la bicicletta:
    se non mi boccia, glielo prometto,
    le lascio fare qualche giretto”.
  • Estate
    Tra messi color d’oro
    e frutta vellutate
    fervida di lavoro
    torna fra noi l’estate.
    Nei boschi, ai campi, al mare
    invita a villeggiare!

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