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Frasi sull’Europa: le 25 più belle per riflettere

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Ultimo aggiornamento: 6 Giugno 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Frasi sull'Europa

L’Europa è un continente composto da molti paesi diversi, ognuno con la propria cultura, lingua e storia. Tanti Paesi che nello loro differenze hanno anche molto in comune.

E nonostante proprio queste differenze, gli europei hanno sempre trovato modi per scambiarsi idee e collaborare, contribuendo a costruire un continente forte e dinamico.

Vediamo quindi una selezione delle più belle frasi sull’Europa che ci faranno riflettere verso uno spirito europeista. Eccole!

Aforismi, citazioni e frasi sull’Europa

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Non siamo più inglesi né francesi né tedeschi. Siamo europei. Non siamo più europei, siamo uomini. Siamo l’umanità. Non ci resta che abdicare dal più grande degli egoismi: la nostra patria.
(Victor Hugo)

L’epoca passata, epoca che è finita con la rivoluzione francese, era destinata ad emancipare l’uomo, l’individuo, conquistandogli i doni della libertà, della eguaglianza, della fraternità. L’epoca nuova è destinata a costituire l’umanità;… è destinata ad organizzare un’Europa di popoli, indipendenti quanto la loro missione interna, associati tra loro a un comune intento.
(Giuseppe Mazzini)

Ci sono tre principali gruppi di uomini: selvaggi, barbari inciviliti, europei.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)

L’Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici, ma è invece un concetto culturale e storico.
(Papa Benedetto XVI)

L’Europa è il futuro, qualsiasi altra politica il passato.
(Roland Dumas)

L’Europa è troppo grande per essere unita. Ma è troppo piccola per essere divisa. Il suo doppio destino è tutto qui.
(Daniel Faucher)

L’Europa! Ove chi fatica muore dalla fame e gli oziosi nuotano nell’abbondanza e nella lussuria, ove poche famiglie signoreggiano le Nazioni e le mantengono in un perpetuo stato di guerra colle altisonanti parole di patriottismo, lealtà, onore della bandiera, gloria militare, ove una metà del popolo è schiava e l’altra metà fa giustizia, bastonando gli schiavi quando hanno l’ardire di lamentarsi!…
(Giuseppe Garibaldi)

La ragione per cui abbiamo bisogno dell’Unione europea è proprio perché non è democratica. Lasciati a se stessi, i governi eletti potrebbero arrivare a fare ogni sorta di cosa semplicemente per guadagnare voti. I governi democratici non hanno sempre ragione, se i governi democratici avessero avuto sempre ragione non avremmo la situazione che abbiamo oggi: le decisioni adottate dalle istituzioni più democratiche del mondo sono spesso molto sbagliate. Questa è stata, in larga misura, la logica e l’obiettivo principale per l’unificazione europea. I padri fondatori avevano attraversato la Seconda Guerra Mondiale e ne sono usciti con una visione stanca di democrazia. Così hanno deliberatamente progettato un sistema in cui il potere supremo è esercitato da commissari nominati che non hanno bisogno di preoccuparsi dell’opinione pubblica. Essi, i padri fondatori, credevano che il processo democratico a volte ha bisogno di essere guidato, temperato, vincolato.
(José Manuel Durão Barroso)

L’Europa? Una tragedia greca.
(Jean Paul Fitoussi)

L’Europa deve rifarsi alla propria storia, alla propria esperienza di diversità al fine di trovare la forza per un dialogo e non per uno scontro di civiltà.
(Tiziano Terzani)

Ai giovani dico sempre: siate europei, non italiani.
(Ivano Fossati)

Abbiamo bisogno di una legge europea, di una Corte di Cassazione Europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta Europa. Avrei voluto fare di tutti i popoli europei un unico popolo… Ecco l’unica soluzione!
(Napoleone Bonaparte)

La culla della nostra civiltà europea è la filosofia greca e il diritto romano.
(Ursula von der Leyen)

Alcuni paesi vogliono entrare in Europa per essere più poveri e altri vogliono lasciarla per essere più ricchi.
(Bernard Pivot)

Se non c’è una Europa quando il mondo trema per le guerre, quando mai ce ne sarà una?
(Philippe Alexandre)

Che cosa significa essere europei? Accettare supinamente quel che impongono i poteri forti?
(Gianīs Varoufakīs)

L’Europa era cominciata con buone intenzioni: doveva nascere dal basso. Bisognava partire dai libri di scuola, invece che dalla moneta. Esiste una storia europea: raccontiamola a tutti, magari noi italiani non saremmo stati soltanto pastasciutta e mafia.
(Mino Milani)

L’Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
(Paul Valéry)

Una guerra tra Europei è una guerra civile.
(Victor Hugo)

Se mai l’Europa si darà una vera costituzione, sarà quando avrà intrapreso una profonda riflessione su sé medesima, ancora una volta a confronto con l’America. Questa volta per rispondere alla domanda: chi davvero noi siamo, che cosa davvero ci distingue, sempre che si voglia essere qualcuno e qualcosa, e non una semplice propaggine. Il Tocqueville di cui oggi avremmo bisogno sarebbe quello che fosse capace di renderci consapevoli, nelle differenze, della nostra identità.
(Gustavo Zagrebelsky)

L’Unione Europea ha saputo realizzare – da quando, sessantacinque anni fa, con i Trattati di Roma, ha preso le mosse questa straordinaria esperienza – un progetto credibile di stabilità, pace, benessere, promuovendo su basi solide, libere, più giuste, le rispettive società. La storia della Regione balcanica, anche quella più recente e tragica, ci aiuta a ricordare il senso più profondo del progetto europeo, quale fu concepito dai Padri Fondatori. Prima di essere un’importante realtà economica, l’Europa è infatti un progetto di pace e di riconciliazione fra i popoli, un progetto di condivisione delle rispettive sovranità nazionali per costruire qualcosa di più grande e più alto a beneficio dei cittadini.
(Sergio Mattarella)

Per essereitaliani nel mondo, dobbiamo essere europei in Italia.
(Gianni Agnelli)

La costruzione dell’Europa è un’arte. È l’arte del possibile.
(Jacques Chirac)

Bisogna costruire l’unità tra i popoli e non la cooperazione tra gli stati.
(Jean Monnet)

A voler essere davvero sinceri, il problema di fondo dell’Europa, in realtà, non è solo politico ed economico: il fatto è che i paesi che ne fanno parte sono troppo diversi per potersi unire veramente. Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi, greci possono sicuramente far parte di un’unica nazione totalmente integrata, ma solo se si trasferiscono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, o in Argentina… Lì si riconoscono tutti in una sola bandiera, una sola lingua, un solo sistema economico. Mettere insieme in Europa paesi così diversi e distanti culturalmente e storicamente – con identità tra loro lontanissime e sviluppi estremamente diseguali, una babele di lingue, antichi odi e pregiudizi – è un’impresa senza speranza. Accontentiamoci del molto che è stato fatto, che ha permesso almeno di creare legami importanti tra nazioni che per secoli si sono odiate e sbudellate a vicenda. Sperando che l’attuale vento antieuropeista non soffi talmente forte da disgregare una costruzione che al suo interno ha un collante ancora troppo debole.
(Piero Angela)

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