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Le 50 più belle e significative Frasi di Stephen Hawking

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Ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2023
Di: Frasi Mania
Frasi di Stephen Hawking

Stephen Hawking è stato uno degli scienziati più straordinari degli ultimi decenni, considerato nientemeno che l’erede di Albert Einstein. Oltre che per le sue innumerevoli scoperte scientifiche e le brillanti teorie sui buchi neri e i confini del cosmo, è noto anche per le sue celebri battute e per la sua spiccata autoironia.

Nonostante la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), malattia degenerativa invalidante che dagli anni Ottanta lo costrise all’imobilità, Stephen Hawking ha vissuto una vita molto ricca di soddisfazioni diventando anche un’icona del pop, grazie ai suoi libri e alle tante presenze in serie tv come I Simpson, Star Trek e The Big Bang Theory.

Per ricordarlo, ecco un’ampia raccolta delle sue più belle frasi di Stephen Hawking sulla vita, la scienza, la religione, l’universo a tanto altro. Scoprile subito!

Aforismi, citazioni e frasi di Stephen Hawking

Argomenti:

La vita sarebbe tragica se non fosse divertente.

Quando mi fu diagnosticata la SLA mi sono stati dati due anni di vita. Ora, 45 anni dopo, sto andando abbastanza bene.

L’Universo non sarebbe granché se non fosse la casa delle persone che ami.

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Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno prima di attraversare la strada.

L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.

Dovremmo aver paura del capitalismo, non dei robot. Le macchine non ci porteranno all’apocalisse economica: sarà l’avidità degli uomini a farlo.

Non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire.

Non penso che la razza umana sopravviverà i prossimi mille anni, a meno che non viaggi nello spazio.

Siamo tutti collegati a Internet, come i neuroni in un cervello gigante.

Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.

Se ogni stella fosse un granello di sale, un cucchiaino da tè basterebbe per raccogliere tutte le stelle visibili a occhio nudo, ma tutte le stelle dell’universo riempirebbero una sfera di più di 12 chilometri di diametro.

Ricordatevi di guardare le stelle, e non i vostri piedi. Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire.

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Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un’ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata.

Ho vissuto con la prospettiva di una morte prematura negli ultimi 49 anni. Non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire. Ho così tante cose da fare ancora…

Il consiglio che voglio dare alle persone disabili è di concentrarsi sulle cose che la disabilità non impedisce di fare bene e di non rimpiangere ciò che non si riesce a fare. Non siate disabili nello spirito, come nel corpo.

L’Intelligenza Artificiale sarà la più importante conquista dell’uomo, peccato che potrebbe essere l’ultima.

Se gli alieni dovessero venire a farci visita, il risultato sarebbe come quando Colombo sbarcò in America: in quell’occasione non andò bene ai nativi americani.

Grazie al modello matematico posso dirvi Come è nato l’universo, ma non chiedetemi il perché.

C’è la battuta macabra secondo cui il motivo per cui nessuna civiltà extraterrestre si è ancora messa in contatto con noi è che le civiltà, quando raggiungono il nostro livello, tendono a distruggersi reciprocamente.

La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo.

C’è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona.

Cerca di dare un senso a quello che vedi e chiediti quello che fa vivere l’universo. Sii curioso.

Le mie aspettative si ridussero a zero quando avevo 21 anni. Tutto il resto da allora è stato un bonus.

Dio può esistere, ma la scienza può spiegare l’universo senza la necessità di un creatore.

Le persone silenziose sono quelle che hanno le menti più rumorose.

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Sono sicuro che la mia disabilità ha qualcosa a che fare con la mia celebrità. La gente è affascinata dal contrasto tra le mie capacità fisiche molto limitate e la natura estremamente ampia dell’universo che studio.

Il profondissimo desiderio di conoscenza dell’uomo è una giustificazione sufficiente per il persistere della nostra ricerca. E il nostro obiettivo non è niente di meno di una descrizione completa dell’universo in cui viviamo.

È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.

Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è accaduto qualcosa che ha liberato la forza della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare.

Per confinare la nostra attenzione ai fatti terreni si dovrebbe limitare lo spirito umano.

Senza imperfezione, né tu né io esisteremmo.

Considero il cervello come un computer che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non c’è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio.

Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?

Einstein sbagliò quando disse: -Dio non gioca a dadi-. La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.

Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l’intero universo.

Sono nato l’8 gennaio 1942, esattamente trecento anni dopo la morte di Galileo. Stimo, però, che quel giorno siano nati anche circa duecentomila altri bambini. Non so se qualcuno di loro si sia poi interessato all’astronomia.

Considero il cervello come un computer, che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non c’è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio.

Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l’universo. Questo ci rende qualcosa di molto speciale.

Il nostro non è l’unico universo. Anzi, la teoria predice che un gran numero di universi sia stato creato dal nulla. La loro creazione non richiede l’intervento di un essere soprannaturale o di un dio, in quanto questi molteplici universi derivano in modo naturale dalla legge fisica: sono una predizione della scienza.

Noi tutti – filosofi, scienziati e gente comune – dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l’universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio.

Anche se non posso muovermi e devo parlare attraverso un computer, nella mia mente sono libero.

Cosa faceva Dio prima di creare l’universo? Preparava l’inferno per le persone che si ponevano queste domande.

Il mio obiettivo è semplice: una comprensione completa dell’universo, perché è così com’è e perché esiste.

Siamo solo una razza avanzata di scimmie su un pianeta minore di una stella di media grandezza. Ma possiamo capire l’universo. E questo ci rende molto speciali.

Credo che la spiegazione più semplice sia che non c’è Dio. Nessuno ha creato l’universo e nessuno dirige il nostro destino.

Le forme primitive di intelligenza artificiale che abbiamo già sono state molto utili. Ma credo che lo sviluppo di un’intelligenza artificiale completa potrebbe mettere fine al genere umano.

Le persone che si vantano del loro QI sono dei perdenti.

Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.

La più rimarchevole proprietà dell’universo è di aver generato creature in grado di porre domande.

Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via.

Quando si ha di fronte la possibilità di una morte prematura, ci si rende conto che la vita vale la pena di essere vissuta e che ci sono innumerevoli cose che si vogliono fare.

Una delle regole fondamentali dell’universo è che nulla è perfetto. La perfezione semplicemente non esiste… Senza imperfezione, né tu né io esisteremmo.

Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare.

Noi viviamo la nostra vita quotidiana senza comprendere quasi nulla del mondo. Ci diamo poco pensiero del meccanismo che genera la luce del Sole, dalla quale dipende la vita, della gravità che ci lega a una Terra che ci proietterebbe altrimenti nello spazio in conseguenza del suo moto di rotazione, o degli atomi da cui siamo composti e dalla cui stabilità fondamentalmente dipendiamo.

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