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Frasi di Papa Benedetto XVI (Ratzinger): le 50 più belle e famose (con immagini)

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Ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2024
Di: Luca Carlo Ettore Pepino
Frasi di Papa Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI, all’anagrafe Joseph Ratzinger, è stato il 265° Papa della Chiesa cattolica dal 2005 fino a quando decise di dimettersi, nel 2013, diventando il primo Papa a farlo negli ultimi 600 anni di storia.

Durante il suo pontificato promosse la pace, il dialogo interreligioso e la giustizia, occupandosi inoltre di varie controversie in ambito economico e sessuale che coinvolsero la Chiesa.

Qui di seguito le più belle e famose frasi di Papa Benedetto XVI sull’amore, sulla fede, sulla vita e molto altro ancora. Eccole!

Aforismi, citazioni e frasi di Papa Benedetto XVI

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Fate sì che l’amore unificante sia la vostra misura; l’amore durevole sia la vostra sfida; l’amore che si dona la vostra missione!

Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore.

Non spegnete mai il sorriso dei bambini.

Non spegnete mai il sorriso dei bambini.

La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati.

La pace è la meta a cui aspira l’intera umanità! Per i credenti “pace” è uno dei più bei nomi di Dio.

Il cielo non appartiene alla geografia dello spazio, ma alla geografia del cuore.

La verità trova forza in se stessa e non nel numero dei consensi che riceve.

Se ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina.

Se ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina.

Credere non è altro che, nell’oscurità del mondo, toccare la mano di Dio e così, nel silenzio, ascoltare la Parola, vedere l’Amore.

Cari giovani, vorrei invitarvi a “osare l’amore”, a non desiderare cioè niente di meno per la vostra vita che un amore forte e bello, capace di rendere l’esistenza intera una gioiosa realizzazione del dono di voi stessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Colui che mediante l’amore ha vinto per sempre l’odio e la morte.

L’eternità non è un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità dell’essere, della verità, dell’amore.

In una guerra nucleare non vi sarebbero vincitori, ma solo vittime.

La fede è un dono che ci è dato perché sia condiviso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce che non deve rimanere nascosta, ma illuminare tutta la casa. È il dono più importante che ci è stato fatto nella nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi stessi.

Con Lui e in Lui, la sofferenza è trasformata in amore. E là si trova la gioia.

È venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore.

Le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio.

Chi non riesce a donare un po’ di se stesso, dona sempre troppo poco.

Chi non riesce a donare un po' di se stesso, dona sempre troppo poco.

È sul rispetto dei diritti di tutti che si fonda la pace.

Chi crede si affida completamente a Dio e per questo non teme di perdere nulla, avendo Lui come ricchezza.

In effetti, gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra è il “segno” per eccellenza del Creatore e Padre che è nei cieli.

Il limite tra il prima di Cristo e il dopo Cristo non è un confine tracciato dalla storia o sulla carta geografica, ma è un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell’egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo.

Il perdono non sostituisce la giustizia.

Chi è guidato dall’amore, chi vive la carità pienamente è guidato da Dio, perché Dio è amore.

Una vera unità non può mai essere fondata su relazioni che neghino l’uguale dignità delle altre persone.

L’unica possibilità che abbiamo di cambiare in senso positivo un altro uomo è proprio quella di amarlo, trasformandolo lentamente da ciò che è in ciò che può essere.

L’esperienza insegna che l’avere non coincide con la gioia: vi sono tante persone che, pur avendo beni materiali in abbondanza, sono spesso afflitte dalla disperazione, dalla tristezza e sentono un vuoto nella vita. Per rimanere nella gioia, siamo chiamati a vivere nell’amore e nella verità, a vivere in Dio.

Noi non siamo soli, ma siamo avvolti da una grande nuvola di testimoni: con loro formiamo il Corpo di Cristo, con loro siamo figli di Dio, con loro siamo fatti santi dello Spirito Santo. Gioia in cielo, esulti la terra!

L’amore per il prossimo è una strada per incontrare anche Dio.

Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita.

Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario.

La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili.

È Dio che governa il mondo, non noi. Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finché Egli ce ne dà la forza.

Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio.

Non troviamo la vita impadronendoci di essa, ma donandola.

Sarebbe dunque una ben povera educazione quella che si limitasse a dare delle nozioni e delle informazioni, ma lasciasse da parte la grande domanda riguardo alla verità, soprattutto a quella verità che può essere di guida nella vita.

È nel focolare domestico che s’impara a vivere veramente, a valorizzare la vita e la salute, la libertà e la pace, la giustizia e la verità, il lavoro, la concordia e il rispetto.

Non cedete alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo.

Un cristiano non può essere mai triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui.

Le donne sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità.

È il momento dell’obbedienza libera, umile e insieme magnanima, nella quale si realizza la decisione più elevata della libertà umana.

Il denaro, la sete dell’avere, del potere e persino del sapere non hanno forse distolto l’uomo dal suo Fine vero, dalla sua propria verità?

L’ingiustizia, il male come realtà non può semplicemente essere ignorato, lasciato stare. Deve essere smaltito, vinto. Solo questa è la vera misericordia.

Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio.

Coscienza è capacità di verità e obbedienza nei confronti della verità, che si mostra all’uomo che cerca col cuore aperto.

Una guerra in nome di Dio non è mai accettabile! Quando una certa concezione di Dio è all’origine di fatti criminosi, è segno che tale concezione si è già trasformata in ideologia.

Non tutto ciò che è scientificamente fattibile è anche eticamente lecito.

Nella comunione dei santi c’è uno stretto legame tra noi che camminiamo ancora su questa terra e tanti fratelli e sorelle che hanno già raggiunto l’eternità.

La preghiera non è una cosa marginale: è proprio “professione” del sacerdote pregare, anche come rappresentante della gente che non sa pregare o non trova il tempo di pregare.

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